lunedì 6 giugno 2011

2010 - Record di emissione di CO2



Alla faccia di tutte le iniziative prese attraverso il Protocollo di Kyoto, nel 2010 c’è stato un notevole aumento (questo si aggira intorno al 5%) delle emissioni di anidride carbonica nell’aria.
Se durante il 2009 il trend dell’aumento di CO2 era stato completamente rovesciato “grazie” alla crisi economica che aveva bloccato una parte delle produzioni mondiali, con il ritorno quasi a regime delle produzioni, siamo di nuovo tornati in una fase allarmistica sotto il profilo ambientale.
Dobbiamo ricordare che sia a livello europeo che mondiale sono stati fissati dei limiti di emissione dei gas serra e con questi aumenti del 2010 gli obiettivi diventano sempre più una chimera…
L’Unione Europea ha disposto che entro il 2020 ci dovranno essere riduzioni del 20%; a livello mondiale invece, si è definita una quota totale di emissione sempre entro il 2020 per stabilizzare la situazione per poi ridurre drasticamente le emissioni entro il 2050 dell’80%.
La situazione mondiale ad oggi invece già porta le emissioni a quel livello ipotizzato per il 2020  e quindi con l’obbligo (se si vuole rispettare l’accordo) di evitare ulteriori aumenti.
Lo scorso dicembre a Cancun si era presa la decisione di innalzare al massimo di 2 gradi la temperatura media globale. Per raggiungere tale obiettivo il quantitativo di gas serra nell’atmosfera dovrebbe risultare al massimo di 450 ppm, cioè quello appena toccato durante il 2010…
Prima della rivoluzione industriale, calcolato tramite l’estrazione di carote di ghiaccio nelle calotte polari,  il livello di anidride carbonica era di 280ppm contro gli attuali 390 e gli studi geologici hanno dimostrato che i meccanismi di estinzione di molte forme di vita è stato raggiunto con un livello di 500 ppm di CO2, forse sarebbe l’ora di intraprendere azioni drastiche.
Mentre venivano diffusi questi dati un’altra notizia ha reso il problema più gravoso, le acque oceaniche diventano sempre più acide.
Attualmente si è passati da un pH di 8,2 a 8,1. La differenza sembrerebbe minima ma bisogna sempre tenere conto che è una scala logaritmica e quindi la differenza è notevole.
Continuando con l’attuale trend in meno di 100 anni ci si porterebbe ad un valore di 7,7 che comporterebbe la scomparsa di quei organismi marini che costituiscono le conchiglie o esoscheletri a partire da carbonato di calcio che si discioglierebbe perché sostanza molto basica creando gravissimi squilibri nella catena alimentare marina…
Vedremo se anche questo nuovo allarme smuoverà le organizzazioni internazionali e i vari governi mondiali verso azioni che col passare del tempo risulteranno sempre più drastiche e gravose.

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