mercoledì 24 ottobre 2012

Non aumenta la percentuale di frutta nelle bibite




Era stato proposto un Decreto Legge che prevedeva l’aumento nella bibite a base di frutta della loro percentuale (questa sarebbe passata dall’attuale 12% al 20%)…
Questo Decreto Legge avrebbe “aiutato” la sanità (in termini di prevenzione contro l’obesità ) nonché l’economia agricola… un DL molto positivo per la tutti i cittadini italiani…
Oramai è utile utilizzare il condizionale visto che la data fissata nella prima stesura della legge (1 gennaio 2013) è stata cambiata… anzi, non è stata proprio fissata una data  in modo che proprio non si sappia quando questa legge potrà entrare in vigore.
Come al solito le lobby (in questo caso quello delle bibite) hanno avuto la meglio e il governo chiaramente ha scelto di aiutarle sempre ai danni dei cittadini.

giovedì 18 ottobre 2012

Ottimo ministro…ottima legge..complimenti!! Che schifo...




In Toscana  si trovano milioni di metri cubi di terreno derivanti da scavi per una galleria (quindi terre contaminate da additivi chimici (in particolare oli) utili all’escavazione con la fresa) che dovevano essere smaltiti come rifiuti speciali… questo fino a l’altro ieri…

Ora il nostro bravo ministro per l’ambiente  Corrado Clini ha pensato bene di rendere questi terreni dei sottoprodotti quindi in sostanza materiali non più pericolosi e di facile smaltimento.

Ieri quindi la regione Toscana, prendendo la palla al balzo, ha deciso di utilizzare questi terreni di scavo derivanti da una galleria per la TAV e in parte da quelli che si otterranno per la realizzazione della stazione Foster per produrre una collina schermo nell’ex miniera ENEL di Santa Barbara a Cavriglia (Arezzo).
Adesso… stiamo continuamente sentendo notizie sull’ILVA di Taranto dove (probabilmente giustamente) si stanno anteponendo i diritti alla salute rispetto quelli del lavoro (e comunque si sono USATE  le povere persone per portare avanti politiche industriali criminali) e ora dobbiamo sentire certe cose???
Siamo veramente stanchi di vedere scelte scellerate come queste…anteporre gli interessi ai cittadini sempre e comunque…

venerdì 20 luglio 2012

finalmente hanno chiuso il lager di Green Hill


Dopo mesi di proteste, assedi alla struttura, blitz di attivisti e relative denuncie Green Hill è stata chiusa...la domanda però sembra retorica ma è ovvia ... perchè c'è voluto così tanto tempo??
Tutti sapevano che si faceva vivisezione su questi poveri cagnolini ma ci sono voluti mesi per avere un mandato di perquisizione???
Sicuramente si sarebbero potuti salvare un bel numero di cani però "accontentiamoci" nel vedere chiusa da ieri 19/07/2012 una struttura assassina.
La cosa che sembra abbia suscitato più scalpore è quella di aver rinvenuto un centinaio di carcasse nelle celle frigorifere...se si effettuano test si guardano i risultati sia su animali vivi ma si valutano anche gli  sviluppi post-mortem...
Ora speriamo che le indagini non vadano troppo alle lunghe  come spesso succede in Italia perchè quelli che ne pagheranno le conseguenze sono i cagnolini a cui per il momento viene bloccata la possibilità di adozione...

giovedì 19 luglio 2012

10000 visualizzazioni!!

Un traguardo inaspettato soprattutto perchè ho iniziato senza grosse aspettative...
Grazie a tutti!!

venerdì 13 luglio 2012

In tribunale Greenpeace batte ENEL



Il giudice della prima sezione del Tribunale civile di Roma ha rigettato il ricorso dell’ENEL verso la campagna considerata diffamatoria fatta da Greenpeace verso le sue otto centrali a carbone.
Greenpeace infatti qualche mese fa iniziò a pubblicare un filmato e materiali relativi all’argomento intitolato “Enel killer del clima”; in particolare è stato messo online il sito www.facciamolucesuenel.org dove è possibile valutare il costo della bolletta ma non in €uro bensì in vite umane.
Chiaramente una campagna così “feroce” da parte di Greenpeace ha creato un cero imbarazzo ad ENEL decidendo appunto di citarla in giudizio.
Le richieste erano molto pesanti e avrebbero potuto mettere in ginocchio l’associazione ambientalista e forse farla chiudere: disporre l’immediata inibizione dei contenuti con una condanna a pagare 10mila euro per ogni giorno di esecuzione dell’attività più mille euro per ogni singolo attivista.
Ora fortunatamente le richieste di ENEL non sono state accettate anche perché le azioni intraprese da Greenpeace non erano prive di fondamento e comunque non avevano valicato il diritto di critica.
In particolare gli studi del Centre for Research on Multinational Corporation (Somo) di Amsterdam utilizzati da Greenpeace ritarati tramite l’algoritmo sulle 8 centrali di proprietà della società energetica, portano appunto ai numeri evidenziati dalla pubblicità negativa fatta: 350 morti premature ogni anno, 1,8 miliardi di danni all’ambiente e alla salute per emissioni di CO2.
Sicuramente l’ENEL proverà a rifarsi in tribunale con il secondo grado però speriamo  non riesca a spuntarla visto che questo vorrebbe dire “imbavagliare” la possibilità di esprimere apertamente opinioni e/o giudizi basati su dati concreti.

lunedì 9 luglio 2012

sequestrato riso con pesticida


Queste sono le notizie che possono distruggere quei piccoli mercati di nicchia nei quali la gente si riversa per cercare quella sicurezza alimentare che sta sempre più "decadendo"... alcuni giorni fa i NAS hanno sequestrato 90 tonnellate di riso e risone (riso grezzo con cariosside ancora rivestita) in silos posti nel vercellese perchè trattati con un potente pesticida.
L'agrofarmaco da utilizzare per la disinfestazione da parassiti solamente in locali vuoti è invece venuto a contatto anche con il riso compromettendolo...
Attualmente sono in concorso controlli per accertare se partite di questo riso non siano già state messe sul mercato però, un grosso danno d'immagine e pensiero verso l'agricoltura italiana è stata causata... molte volte cerchiamo sulle etichette la provenienza italiana per favorire la nostra economia e pensando sia un segno di qualità... speriamo sia effettivamente così...

mercoledì 27 giugno 2012

Rifiuti: arrivano le prime multe

Era chiaro che prima o poi sarebbe fioccata qualche maxi-multa da parte dell’UE verso l’Italia per il problema rifiuti e se non ci muoviamo ne pagheremo altre… infatti uno dei punti cardine su cui si poggia il governo europeo è l’ambiente ed in particolare proprio il riciclo dei rifiuti.
Questa volta la colpa è da attribuire alla Campania (probabilmente la regione più disastrata sotto questo punto di vista) e probabilmente ci costerà €500.000 al giorno con la perdita dei €145.000.000 destinati ai piani per la raccolta differenziata.
Vorrei però ricordare che la situazione campana è solo la punta dell’iceberg…molte regioni e città italiane sono messe male sotto il punto di vista della differenziata soprattutto se consideriamo che la regione della nostra capitale (quinta in classifica per produzione di rifiuti urbani) ricicla solamente il 16,5% contro il 58,7% del Veneto (miglior regione in questa classifica).
In questi giorni il sindaco Alemanno ha dichiarato che l’obiettivo di Roma è raggiungere il 65% per la raccolta differenziata nel 2016 ma dobbiamo sempre ricordare che lo stesso target era stato già fissato dall’UE ma da raggiungere entro il 2012…
A questo dobbiamo aggiungere che il "rapporto rifiuti urbani 2012" pubblicato dell'ISPRA evidenzia un aumento dell'1,1% di produzione di rifiuti rispetto all'anno precedente e questo dato è in controtendenza rispetto alle leggere contrazioni degli anni precedenti...
Speriamo veramente che le multe diano una svegliata al nostro governo e alle varie amministrazione perché sino a questo momento ci sono stati solo proclami a vuoto che pongono l’Italia tra i peggiori Paesi europei in fatto di differenziata.

giovedì 14 giugno 2012

ECODOM: RIFIUTI SI È, RISORSE SI DIVENTA!



Mi hanno chiesto di pubblicizzare questa interessante iniziativa. Spero che qualcuno possa intervenire perchè troppo spesso queste cose passano in secondo piano:




Con l’intervento di Paolo Cevoli e DJ Albertino, il 19 giugno 2012 a Milano

Il comico romagnolo Paolo Cevoli e la storica voce di Radio Deejay Albertino interverranno all’evento “RIFIUTI SI È, RISORSE SI DIVENTA!”, un appuntamento interamente dedicato al tema della salvaguardia ambientale che si terrà martedì 19 giugno 2012 alle ore 17.30 presso il Teatro Litta, in Corso Magenta 24, a Milano.

Cevoli e Albertino dialogheranno insieme a Ecodom, il Consorzio Italiano di Recupero e Riciclaggio degli Elettrodomestici, sulle piccole azioni quotidiane da adottare per gestire in modo corretto i RAEE, i Rifiuti da Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche, e sull’importanza del riciclo: un modo nuovo per utilizzare materiali di scarto e dare loro una seconda vita.

Ecodom, infatti, racconterà come dai RAEE – frigoriferi, lavatrici, lavastoviglie ecc. – è possibile ricavare ferro, alluminio, rame e plastica da reinserire nel ciclo produttivo e quali sono i benefici ambientali che derivano da questa attività.

Interverranno inoltre: Pierfrancesco Maran, Assessore alla Mobilità, Ambiente, Arredo urbano e Verde del Comune di Milano; Andrea Poggio, Vicedirettore Legambiente Onlus; Sonia Cantoni, Presidente di AMSA (Azienda Milanese Servizi Ambientali).

L’ingresso all’evento è gratuito, ma solo su prenotazione e fino ad esaurimento posti.
Prenota scrivendo a: rapportosostenibilita2011@hitcomunicazione.it

Per ulteriori informazioni:

mercoledì 13 giugno 2012

Scelta giusta?



Da ieri 12/06/2012 sono iniziati gli espianti delle coltivazioni transgeniche presso l’Università dellaTuscia a Viterbo.
Iniziamo subito col dire che io personalmente sono contrario alle modificazioni genetiche delle piante e che non credo l’uomo possa/riesca a velocizzare processi che in natura si sono evoluti in secoli… forse era meglio credere nella Natura e tutelare le varietà autoctone oramai ben inserite in certi habitat.
Detto questo però siamo di nuovo di fronte a “sprechi” monetari e tecnologici che portiamo avanti da 30 anni… infatti il professor Eddo Rugini, titolare della ricerca, ha dovuto iniziare l’espianto tramite scavatrice di ciliegi, actinidie e prossimamente dovrebbe toccare anche agli olivi (anche se in questo caso si dovrebbe usare l’iniezione di un pesticida).
La cosa tragicomica è che almeno una parte delle piante erano sterili, create solo come portainnesti resistenti a certe malattie (quindi con l’obiettivo di diminuire l’uso dei pesticidi) e comunque i soldi spesi in tutti questi anni vengono buttati in un giorno…
Se la strada è arrivare in Italia ad avere coltivazioni OGM free (anche se oggi pare un’utopia…) una scelta così forte può essere assecondata però, visto che già l’attuale ministro dell’ambiente Clini ha iniziato a raccogliere le firme per fermare gli espianti degli alberi transgenici, stiamo andando come al solito nell’assurdo…
Non era meglio fare un referendum su un argomento così delicato??? Un anno fa abbiamo votato per il blocco del nucleare…perché non inserire anche questo??? Non è che come al solito gli interessi delle multinazionali prevalgono su quelli della gente???

giovedì 7 giugno 2012

trivellazioni a 5 miglia dalle coste


 
Siamo alle solite…il/i governi nelle loro iniziative pro finanza stanno per dare l’ok alle trivellazioni a 5 miglia dalla costa…
Era già stato inserito come decreto e subito il furbacchione del ministro dell’ambiente Corrado Clini aveva smentito…ora sembrerebbe imminente da parte del ministro dello Sviluppo Economico Corrado Passera dare semaforo verde al decreto.
Partendo dal presupposto che agli italiani non interessa quale sia il ministro a proporre il decreto… ora credono che facendo questo “gioco” di scambio di consegne venga accettato di trivellare a ridosso delle coste per estrarre una quantità di petrolio che viene stimata attorno agli 11 milioni di tonnellate di petrolio e che “consumeremmo” in 55 giorni?
L’Italia avrebbe la possibilità di incrementare le produzioni di energia sulle fonti rinnovabili ed in particolare di biometano con la possibilità di avvicinarci agli obiettivi dati dal pacchetto clima-energia (denominato anche 20-20-20) evitando pesanti sanzioni da parte dell’UE.
La cosa però più grave è che nemmeno in questi periodi dove l’Italia (ed in particolare L’Emilia Romagna) è in ginocchio per i danni provocati da eventi sismici, si metta come priorità la sicurezza ma il Dio denaro abbia sempre il sopravvento su tutto…

martedì 5 giugno 2012

Tonni radioattivi pescati sulle coste pacifiche statunitensi

 

Non si sentirà più parlare di Fukushima ma i danni provocati non sono così limitati... infatti in questi giorni sono usciti i risultati degli studi fatti dai ricercatori di Hopkins Marine Station della Stanford University e della School of Marine and Atmospheric Sciences della Stony Brook University: i tonni rossi pescati nell’agosto 2011 vicino alle coste  di S.Diego hanno rilevato tracce radioattive riconducibili al disastro giapponese.
Secondo lo studio pubblicato sulla rivista Proceeding of the National Academy of Sciences, i livelli degli isotopi radioattivi cesio-134 e cesio-137 sono stati rilevati nei tessuti nei pesci anche se al di sotto sia dei limiti di sicurezza stabiliti tanto dal Giappone quanto dagli Stati Uniti.
Si ipotizza che gli isotopi siano stati assunti nutrendosi di calamari e krill (piccolo crostaceo che compone lo zooplancton).
Le cose più preoccupanti però sono:
- in un viaggio così lungo (circa 9000 Km) i grossi pesci non siano riusciti a “smaltire” gli isotopi.
-la radioattività nei tonni avrebbe viaggiato più velocemente rispetto alle correnti e venti che hanno portato detriti sulle coste dell’Alaska .
Vista la situazione creata dal disastro di Fukushima credo che la scelta fatta dagli italiani sia la migliore perché i risvolti di questo tipo di energia non sono ancora conosciuti…

sabato 19 maggio 2012

Sigaretta?? Peggio di un'automobile!


Recenti studi dell'istituto dei tumori di Milano ha evidenziato che una sigaretta inquina di più rispetto ad una macchina!
Dai dati pubblicati infatti emerge che una sigaretta immessa in un ambiente chiuso produce una quantità di polveri sottili  ( PM 2,5 (particolato fine con particelle di diametro inferiori a 2,5 µm) ) di oltre 400 µg/m³: una quantità di oltre 30 volte il limite consentito...
Comunque all'aria aperta la situaziona non migliora di molto, infatti, a pochi metri di distanza da un fumatore si possono rilevare percentuali di carbonio organico 40 volte superiori alla media...
Ma la gravità del fumo non si interrompe qui: fumare in ambienti chiusi e non troppo ampi aumenta sensibilmente le concentrazioni di monossido di carbonio, idrocarburi aromatici, ossidi di azoto, particolto sospeso (respirabile) e altre sostanze altamente tossiche.
Il trend delle persone che ha o sta cercando di smettere è buono e speriamo che questi nuovi studi "invoglino" la gente ad abbandonare ulteriormente questo pessimo vizio.

giovedì 12 aprile 2012

Nuovo disastro ambientale nel golfo di Taranto



Ennesimo disastro nel golfo di Taranto che durante la notte del giorno 11-4-2012  ha visto la perdita di 20 tonnellate di petrolio causate probabilmente da una manovra sbagliata di una petroliera con bandiera panamense.
Attualmente la macchia si è espanda per un’area di 800 m2 ma sembrerebbe che essendo il liquido fuoriuscito molto denso il suo recupero sia reso più facile.
La sfortuna del golfo di Taranto è di essere un bacino chiuso e un danno ambientale in questo mare creerebbe danni serissimi e difficilmente recuperabili.
Forse si è evitato un disastroso danno ambientale ma questo evento ha riaperto il problema creato col decreto legislativo n. 121 del 7 luglio 2011 che permette a compagnie petrolifere quali la Northern Petrolium UK, la Shell e l’ENI di ricercare petrolio.
Speriamo che questo incidente riesca a far cambiare idea al governo e si blocchi la possibilità di ricerca e trivellazioni nel golfo di Taranto e non solo…

venerdì 6 aprile 2012

situazione italiana delle energie rinnovabili


E’ stata fatta una ricerca dall'Osservatorio internazionale sull'industria e la finanza delle rinnovabili presieduto da Andrea  Gilardoni, dell'università Bocconi,  supportato da ANEV (Associazione Nazionale Energia del Vento), APER (Associazioni di Produttori da Energia Rinnovabile) ed Enel Green Power secondo cui le energie rinnovabili in Italia porterebbero enormi benefici.
Attraverso i dati raccolti nel periodo 2008-2011 e poi proiettati all’anno 2030 si sono valutati i benefici partendo però dagli errori compiuti nel settore:
  •   oneri e tempi amministrativi elevati;
  •   normativa troppo variabile;
  •   controlli sugli incentivi e realizzazioni quasi inesistenti.
A questi problemi si aggiungono le difficoltà incontrateoggettivamente:
  • la crisi economica;
  • una sovrapproduzione di energia;
  • adattamento della rete ai numerosi punti di produzione.
Si stima che aumentando di 1,4 miliardi di euro gli attuali 5,6 miliardi annui si passarebbe da 13 GigaWatt di capacità installata a 23 GigaWatt nel 2016 e senza ulteriori incentivi i 30 GigaWatt nel 2020, uno sviluppo in linea con le prospettive globali.
C'è sempre da ricordare che l'Italia DEVE trovare il modo di divenire indipendente energeticamente e il continuo massiccio utilizzo delle energie fossili allontana sempre più questo progetto.
Attualmente siamo all'avanguardia per certi sistemi di produzione di energia da fonti rinnovabili ma la perdita di incentivi e investimenti ci porterebbe a perdere un settore che sta fornendo occupazione e che diverrà sempre più strategico soprattutto in vista di obiettivi sempre più rigidi delle riduzioni di emissioni dei gas serra.

mercoledì 4 aprile 2012

Siamo sicuri di voler continuare ad utilizzare le energie fossili???


Altro pericolo di tipo ambientale a causa dello sfruttamento delle energie fossili… questa volta siamo nel Regno Unito e precisamente a 240 Km dalla costa di Aberdeen (Scozia).
Il 25 marzo una fuga di gas sottomarina ha obbligato l’evacuazione della piattaforma offshore Elgin (proprietà della compagnia petrolifera francese Total), utilizzata per l’estrazione di gas combustibile.
La fuga di gas ha messo a rischio esplosione l’intera struttura per il possibile contatto del gas con la fiamma pilota del comignolo della piattaforma; la speranza era spegnimento autonomo della fiamma come è effettivamente accaduto il 31 marzo.
Attualmente le attenzioni si sono spostate sull’impatto ambientale che l’incidente ha e sta creando… insieme alle autorità locali i vertici della Total hanno definito trascurabili i danni ma il gas continua ad uscire e quindi la zona è indicata come ad alto rischio infiammabilità.  
Come spesso succede la totale verità viene nascosta per non creare panico e tensioni ma Greenpeace ha deciso di mandare una propria squadra per valutare gli effettivi danni che l’incidente sta provocando sull’ecosistema.
C’è da ricordare che questo è il secondo incidente a meno di un anno in vicinanza delle coste scozzesi; l’anno scorso (agosto 2011) la piattaforma Gannet Alpha di proprietà Shell ebbe una grossa perdita di greggio.
Quando si sceglie di utilizzare le energie fossili bisogna sempre ricordarsi anche di questi incidenti che DOVREBBERO portare molto più l’attenzione sulle rinnovabili invece di pensare ai tagli degli incentivi…

martedì 3 aprile 2012

Verranno toccati gli incentivi alle rinnovabili?


Il governo Monti sta pensando come variare le tariffe per arginare il problema dei rincari di luce e gas che da aprile sono stati del 5,8% (e potrebbero ulteriormente aumentare nel corso dell’anno), però al suo interno le idee sono diametralmente opposte…
Da una parte il ministro dello sviluppo economico Corrado Passera che vorrebbe allineare gli incentivi delle rinnovabili alla media europea (molto più bassi) e dall’altra il ministro dell’ambiente Corrado Clini  che vede nel taglio degli incentivi un grosso errore di tipo strategico.
Secondo Clini ridurre gli incentivi alle rinnovabili vorrebbe dire uscire dal settore e abbandonare una scelta fatta negli ultimi anni che sta portando lavoro, rispondendo a richieste dell’UE (ci sono grosse sanzioni in gioco) e cercando di rendere più indipendente l’Italia da fonti energetiche inquinanti e che dobbiamo praticamente solo importare.
A rafforzare l’idea del ministro dell’ambiente ci sono anche i numeri: nel 2011ci sarebbero 260 miliardi di dollari investiti a livello internazionale sulle energie rinnovabili e il trend di investimenti è destinato a salire.

Tutte le associazioni ambientaliste si schierano a favore degli investimenti sulle energie pulite e agli sforzi economici profusi dallo Stato.

Secondo Edoardo Zanchini, vicepresidente di Legambiente, si sta facendo una campagna mediatica per fermare le energie alternative mettendo in luce solo l’impatto in bolletta e non i notevoli vantaggi apportati soprattutto perché gli italiani pagano la dipendenza dai combustibili fossili e le troppe centrali termoelettriche a mezzo servizio. Ci sono “figure” che stanno cercando di spostare l’attenzione al 10% che è il peso delle rinnovabili invece del restante 90% riguardante il costo di approvvigionamento delle energie fossili, sussidi al nucleare ed altre voci assurde oltre le tasse.  E' evidente la regia di questa operazione da parte di chi ha interesse a difendere la produzione termoelettrica convenzionale e a fermare il nuovo che avanza.

Il presidente del partito dei Verdi Angelo Bolelli trova che la causa principale del caro bolletta non siano gli incentivi alle energie pulite ma tasse e privilegi economici a favore di industrie energivore che non hanno nessun paragone con altri Paesi europei. In particolare punta il dito sul servizio di interrompibilità, cioè un compenso a 120 industrie (tutte altamente energivore!) per la loro disponibilità ad interrompere la loro richiesta di energia in tempi brevi (15 minuti) e questo compenso arriva anche se le interruzioni non sono avvenute. Questo costo incide per €3 a bolletta in favore di soggetti molto inquinanti perché altamente energivori… Infine Bolelli fa notare come la scelta tedesca sia quella di puntare fortemente sulle rinnovabili, aumentando gli sforzi economici cioè il contrario di quello che vorrebbe fare il governo Monti.


Greenpeace mette in evidenzia degli studi fatti all’università Bocconi di Milano: i benefici netti nel 2030 ammonteranno a 79 miliardi di euro sotto forma di riduzione del prezzo dell’energia, aumento dell’occupazione e aumenti delle esportazioni industriali. Andrea Boraschi (responsabile della campagna energia e clima di Greenpeace Italia) esprime il suo pensiero con una similitudine “non interessarsi alle rinnovabili sarebbe come aver abbandonato la telefonia negli anni ottanta…le conseguenze di tale scelta porterebbero un ritardo tecnologico alle nostre industrie forse irreparabile”.

Il WWF pone l’accento sul problema delle pressioni che i produttori di energie convenzionali possono oramai esercitare grazie al potere acquisto negli ultimi decenni per colpa di una mancanza di programmazione che ha portato a un sovradimensionamento dell'offerta di energia convenzionale rispetto alla domanda. La minaccia degli attuali aumenti e dei probabili nel futuro prossimo vengono utilizzati per allarmare la popolazione e coprire la decisione governativa di tagliare gli incentivi alle rinnovabili.