mercoledì 25 gennaio 2012

Efficienza energetica, obiettivo centrato ma nessuna soddisfazione


Per il 2010 ci si era fissati un obiettivo, ridurre di almeno 10000 GWh/anno l'energia utilizzata nel nostro Paese.
Iniziamo subito col dire che giá l'obiettivo di partenza non era affatto un grosso ostacolo ed infatti l'Italia ha ridotto per l'annata di riferimento di 47711 GWh/anno il consumo totale.
Questo dato potrebbe far cantare vittoria (siamo a quasi 5 volte l'obiettivo) peró dev'essere valutato in funzione delle utenze e del periodo.
Il settore residenziale é quello che ha avuto il piú grosso impatto sul risultato finale anche grazie agl'incentivi di una certa entitá che lo Stato ha concesso.
Per il settore industriale il decremento é stato molto piú contenuto rispetto al residenziale ma il problema risiede nel settore dei trasporti... l'obiettivo era il risparmio di 3490 GWh/anno e si sono raggiunti 2972 GWh/anno.
Numericamente per il settore trasporti ci troviamo ad avere un deficit del 15% rispetto al preventivato...nulla di particolarmente grave se non fosse che: 
  • l'obiettivo di partenza era giá stato fissato erroneamente troppo basso
  • la crisi economica ha indotto a ridurre consumi, produzioni e quindi trasporti
Valutandolo sotto questi punti di vista la riduzione energetica in questo settore é stata ridicola e forse potremmo considerarla nulla...
Altro punto a sfavore dell'Italia é il raffronto con gli altri Paesi europei che é nettamente perso... se dobbiamo pensare che l'Italia é un Paese quasi completamente dipendente sotto il punto di vista energetico allora ci si chiede come pensano di operare i nostri politici per questo grave problema...

mercoledì 18 gennaio 2012

Acqua pubblica alla COOP


Da qualche giorno in 41 negozi del marchio COOP delle provincie di Ferrara e Modena, vicino alle normali confezioni d'acqua, sono comparsi dei cartelli che indicano le caratteristiche chimico-fisiche delle acque di rubinetto derivanti dalle  falde acquifere del comune di appartenenza del supermercato.
Questo gesto é molto positivo visto che attorno alle acque minerali confezionate c'é un grossissimo business e che tra packaging (circa 8 miliardi di bottiglie, pari a 240 mila tonnellate di plastica) e trasporto (emissione di circa 1 milione di tonnellate di CO2) la commercializzazione di queste acque risulta molto gravoso per l'ambiente.
Anche a livello economico sussiste un problema acqua in bottiglia visto che si consumano in media 0,5l a testa giornalieri e quindi il costo annuo é di circa €60 (per un bene che dovrebbe essere a disposizione di tutti e che comunque già paghiamo).
Altro punto importante da segnalare è l'abuso che noi italiani facciamo dell'acqua... oggi consumiamo più acqua di quella che il ricarico naturale delle falde ci fornisce: viaggiamo in rosso e con i nostri 237 litri al giorno (consumi civili, agricoli ed industriali), siamo secondi al mondo, dopo gli Stati Uniti che ne consumano 425l.
A questo punto dovremmo metterci a riflettere tutti seriamente sul bene primario per eccellenza e tornar ad utilizzare le acque  a "Km 0" pur sapendo che delle volte il sapore non é il massimo...

martedì 17 gennaio 2012

Neve "chimica" in val Padana


Stamane in alcuni punti della pianura Padana sono avvenute leggere nevicate...tutto normale per il periodo se non fosse che l'alta pressione presente dia delle giornate serene e soleggiate...
L'anomalia della neve è quindi da attribuire ad un raro fenomeno causato dalla presenza elevata di inquinamento con elementi quali solfuro di rame, l'ossido di rame, gli ioduri di mercurio, di piombo o di cadmio e i silicati che sono perfetti come  catalizzatori per le strutture esagonali del cristallo di ghiaccio...
A dir la verità il fenomeno si dovrebbe presentare solo a temperature più basse rispetto alle attuali (servirebbero -10°C - -15°C) ma la quantità elevata di polveri presenti in questo momento ha "sopperito" a questo deficit...
Il fenomeno di per sè non è pericoloso ma decisamente un segnale allarmante per la nostra terra questo perchè:
  1. L'inquinamento STA provocando dei cambiamenti climatici
  2. questi cambiamenti climatici stanno portando l'Italia verso un clima di tipo tropicale con sempre più disastri (vedi esondazioni, terremoti, frane capitate solo negli ultimi 2 anni)
Spero che questo evento più pittoresco che pericoloso riesca a tenere alta l'attenzione verso un problema che fra qualche anno potrebbe divenire incontrollabile...

Ladri di olio usato


Sembrerebbe un'assurditá ma da alcuni tempi negli USA si verificano furti nei ristoranti e discariche di olio da cucina usato. Alcuni Stati hanno giá approvato leggi ad hoc per arrestare questo fenomeno quali California e Virginia ma il risultato per il momento non ha avuto successo visto che i giudici considerano di poco valore questo tipo reato. 
In realtá l'olio usato é diventato "interessante" a livello economico dopo che hanno iniziato a produrre da esso carburante biologico e quindi ha visto quadruplicare il valore dell'olio...e pensare che fino a qualche anno fa era solo un costo perché altamente inquinante e non di facile smaltimento.

Fa un po' scalpore utilizzare la parola furti per prodotti di scarto peró in questi momenti di crisi la gente si "ingenia" per sopravvivere ma sta anche a significare che tutti gli sforzi che si cercano di fare per trovare soluzioni alternative ai prezzi troppo alti delle classiche energie spesso si trasformano in classiche speculazioni solo per trarre guadagni (vedi anche la speculazione avvenuta al pellets). 
Probabilmente studiare e creare nuovi progetti per la "creazione" di energia a basso costo non serve a nulla se i Governi poi lasceranno in mano i progetti agli speculatori privati...

lunedì 16 gennaio 2012

Milano - debutta l'Area C


Da oggi 16-1-2012 a Milano entra in vigore l'Area C, provvedimento antinquinamento deciso dalla giunta del sindaco Pisapia. Questo provvedimento sará inizialmente attuato in maniera provvisoria per 18 mesi con il pagamento di €5 per tutti, compresi i residenti o assimilati che peró potranno usufruire di alcune agevolazioni (40 entrate gratuite (si intende ticket giornaliero e non passaggi ai varchi) e dalla 41 il costo ridotto a €2).
Ad alcuni veicoli verrá comunque impedita l'entrata nella cerchia dei Bastioni quali veicoli a benzina Euro 0, diesel Euro 0,1,2,3 nonché tutti i veicoli di lunghezza superiore a 7 metri.
Com'era per l'Ecopass, il pagamento per l'entrata nell'Area C avviene dal lunedí al venerdí (feriali) e nella fascia oraria che va dalle 7.30 alle 19.30.
Gli obiettivi come riportato dal sito del Comune di Milano sono:
  • ridurre il traffico nella ZTL Cerchia dei Bastioni
  • rendere più efficaci le reti di trasporto pubblico e favorirne lo sviluppo
  • salvaguardare il diritto alla mobilità individuale nel rispetto dell’interesse comune
  • reperire risorse da destinare alla mobilità sostenibile: pedonalità, ciclabilità e traffico a velocità moderata
  • migliorare la qualità urbana riducendo il numero di incidenti, la sosta selvaggia, l'inquinamento acustico e atmosferico

Il provvedimento risulta pesante ma a mio modo di vedere giusto perché servono decisioni serie per affrontare un gravissimo problema che affligge la nostra cittá. L'unica decisione che mi lascia un po' perplesso é quello di far pagare i residenti anche se con buone agevolazioni...credo sia un diritto poter andare a casa propria con l'auto visto che giá si richiede lo "sforzo" economico di non poter utilizzare auto troppo vecchie.
Le reazioni per il momento non sono state molto positive...vedremo cosa in concreto riuscirá a produrre questa nuova decisione comunale.

sabato 14 gennaio 2012

Altra marea nera in Nigeria



Il 20 Dicembre c’è stato lo sversamento di 40000 barili di petrolio causato da un guasto all’impianto della Shell nel campo petrolifero offshore di Bonga, nel Golfo di Guinea, a circa 120 Km al  largo del Delta del Niger.
Come spesso accade in questi casi, si è minimizzata la portata dell’incidente da parte della compagnia petrolifera ma la cosa che fa più scandalo è il disinteressamento del fatto da parte dei mass-media dei Paesi industrializzati...
Attualmente il petrolio è praticamente arrivato sulle coste nigeriane e il pericolo di contaminazione dell’habitat è grande.
Le associazioni ambientaliste non credono alle rassicurazioni della Shell e tramite immagini satellitari hanno potuto vedere che la macchia si estende per circa 70 Km e occupa un’area di circa 900 m². Questo vuol dire che la pesca (maggior risorsa per la gente locale) rischia di essere compromessa in modo irreversibile...

mercoledì 11 gennaio 2012

5000 visualizzazioni!


E ora sono 5000!! Parecchie persone si sono complimentate per gli articoli; questo fa sicuramente piacere ed è motivo d'orgoglio. 
Grazie a tutti e speriamo di riuscire ad arrivare al traguardo delle 10000 visualizzazioni insieme!

lunedì 9 gennaio 2012

Shopper: problema all'italiana



Con il 1 gennaio 2011 entrava in vigore la norma tecnica comunitaria EN 13432 che aboliva tutte le buste di plastica in polietilene (o  in polipropilene). Questo materiale infatti ha il grosso problema di essere degradabile in tempi che si aggirano tra i 100 e 1000 anni.
La norma comunque derogava l’utilizzo dei sacchetti già prodotti e che dovevano venire dati “gratuitamente” ai clienti fino all’esaurimento scorte per poi passare al solo utilizzo dei sacchetti biodegradabili (ad esempio prodotti con l'amido).
Con il nuovo decreto Milleproroghe invece il nuovo governo, a solo un anno di distanza dall’entrata in vigore del precedente, non ha inserito il divieto delle buste di plastica. 

Le grosse associazioni ambientaliste sono subito intervenute ed in particolare Legambiente con il seguente comunicato: “E’ grave e anche dannoso aver cancellato quell’articolo, non solo per l’ambiente ma anche per l’immagine stessa dell’Italia. La messa al bando dei sacchetti di plastica è un primato che ci ha fatto riconoscere come uno dei Paesi più all’avanguardia, pioniere di un modello guardato con ammirazione in tutto il mondo e che così rischia di essere seriamente compromesso. Quella norma – ha continuato Ciafani (vicepresidente nazionale di Legambiente) – è fondamentale per fare chiarezza nel mercato della piccola e media distribuzione, che è già stato invaso da sacchetti di plastica con additivi chimici che non possiedono le corrette caratteristiche di biodegradabilità e soprattutto è utile a evitare scappatoie da parte di alcuni produttori che evidentemente si sono già attivati. Per questo se fosse confermata la sua cancellazione in modo così subdolo, addirittura dopo l’annuncio del governo, sarebbe un chiaro tentativo di salvaguardare i profitti di alcune lobby a scapito dell’interesse generale, dei cittadini, dell’ambiente e dell’economia italiana. Ci auguriamo quindi – conclude il vicepresidente nazionale di Legambiente – che il Governo e il Parlamento rimedino al più presto a questo evidente  tentativo di sabotaggio di un ottima norma che privata di determinati parametri rischia di perdere la sua efficacia”.

A questo pensiero risponde il ministro per l’ambiente Corrado Clini con una nota dove si dice che non esiste nessuna deregulation per gli shopper e che la commercializzazione dei sacchetti in plastica rimane vietata.
A questo punto speriamo che le grandi imprese non riescano a trovare escamotage per poter tornare ad utilizzare shopper in polietilene o con additivi chimici che rendono sì più resistenti i sacchetti ma anche meno degradabili...

Io da consumatore accetto volentieri la perdita di resistenza dei sacchetti a favore del minor impatto che creano sull’ambiente però non accetto il pagamento degli shopper con loghi delle società (i casi più classici sono quelli dei supermercati). Perché il consumatore oltre a fare della pubblicità gratuita dovrebbe pagare un sacchetto per il quale non viene nemmeno messo in evidenza il suo costo? A dir la verità una volta la legge pretendeva il pagamento dei sacchetti peró ora il tutto è a discrezione delle aziende...

mercoledì 4 gennaio 2012

Mozzarelle blu bis


Ieri sono state sequestrate ancora delle mozzarelle che a contatto con l'aria prendevano una pigmentazione blu.
Queste mozzarelle secondo Patrizia Laurenti, docente di Igiene all'Universita' cattolica di Roma, non dovrebbero essere pericolose perché il batterio che causa la colorazione non e patogeno.
Lo speudomonas fluorescens (questo il nome scientifico del batterio) é presente in acque ferme e temperature basse e questo sta a significare che l'igiene nel produrre le mozzarelle é stata scarsissima...
Questo vuol dire che ci ritroviamo nelle stesse condizioni delle mozzarelle blu sequestrate nel 2010, prodotte in Germania e vendute in vari discount (Lidl, Eurospin e MDdiscount).
Adesso la domanda da farsi é se vale la pena acquistare prodotti a prezzi bassi provenienti dall'estero o spendere di piú ma assicurarsi prodotti di qualitá magari marchiati D.O.P.