lunedì 27 giugno 2011

volo intercontinentale con biocombustibile


La compagnia aerea olandese KLM il 23/11/2009 aveva fatto un primo volo di prova con un combustibile che al 50% era composto da biocarburante.
A circa un anno e mezzo dall’evento (ed esattamente il 23/6/2011) la stessa compagnia ha compiuto il primo volo intercontinentale di linea con questo tipologia di combustibile che viene chiamato Green Jet Fuel. Il volo è stato effettuato con l’aereo  Gulfstream G450, partenza dagli USA e arrivo a Parigi in circa 7 ore.
Tramite questo tipo di combustibile è stato possibile immettere nell’ambiente circa 5,5 tonnellate nette di CO2 in meno rispetto al medesimo volo effettuato con un tradizionale carburante a base di petrolio.
C’è da ricordare che il Green Jet Fuel è un carburante ancora è legato al petrolio (per il 50%), quindi un prodotto ancora ibrido che ha però il vantaggio di poter essere utilizzato ,senza dover fare nessuna modifica, dai normali motori.
Il 50% bio del combustibile è ottenuto da una piante, la camelina (nome scientifico Camelina Sativa), di tipo annuale a germinazione spontanea, con piccoli fiori gialli. La fioritura va da maggio a fine giugno e la si trova per lo più, ai margini dei campi seminati ad esempio a frumento.
Proprio questa sua peculiarità di essere una pianta poco esigente e adattabile a svariati ambienti (può cresce anche sopra i 1000 m.l.m.) la rende perfetta perché “non crea squilibri” nella catena alimentare (non deve sostituire le classiche piantagioni o peggio ancora decimare le foreste per trapiantare piante bioenergetiche come è successo per la coltivazione delle palme in Indonesia).
In più la camelina è una pianta perfetta nella rotazione agraria visto che apporta una buona quantità di nutrienti nel terreno tutto a favore della coltura successiva.
La pianta e i semi oltre ad essere lavorati per l’estrazione dell’olio che viene utilizzato per la produzione del biocarburante, producono degli scarti che possono essere utilizzati come mangimi per animali di alta qualità vista la ricchezza di omega3.
Come sempre c’è da dire che queste soluzioni ibride non sono la soluzione ma si spera siano uno dei passi decisivi verso la sostituzione del petrolio.
La scelta di KLM è comunque molto apprezzabile e se si considera che Lufthansa ha iniziato ad intraprendere iniziative simili si può credere in scelte sempre più ecologiche anche da parte di colossi internazionali e non solo in campo viabilistico.

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