mercoledì 22 giugno 2011

giornata mondiale contro la desertificazione


Il 17 giugno é stata la giornata mondiale della lotta alla desertificazione che è stata istituita dall’ONU nel 1994. In occasione di tale evento, il ministro dell’ambiente Stefania Prestigiacomo si è espressa con toni positivi verso tale evento.
Lo stesso ministro ha ricordato che il 2011 coincide anche con l’anno internazionale delle foreste e l’abbinamento dei 2 eventi è importantissimo visto che  uno Stato come l’Italia possiede una superficie boschiva del 34,7% e questo è un patrimonio da rivalutare anche grazie alle normative che sono in costante evoluzione. La corretta gestione delle nostre foreste è il mezzo migliore per combattere la desertificazione e il degrado del suolo é causato anche dai cambiamenti climatici. Nelle cinque regioni che maggiormente sono vulnerabili al problema desertificazione (Basilicata, Calabria, Puglia, Sardegna e Sicilia) sono nati dei progetti pilota che prevedono l’utilizzo anche sperimentale di tecniche e metodi riproducibili attraverso azioni:
- di carattere conoscitivo, ovvero di descrizione e studio dei fenomeni legati alla desertificazione quali il monitoraggio ambientale e la programmazione del territorio (mappature e delimitazioni di aree sensibili/ a rischio di desertificazione, mappature e delimitazioni dei diversi fenomeni, monitoraggio di indicatori/parametri condivisi, ecc.)
- di intervento diretto sul territorio.
In altre regioni italiane quali Abruzzo, Piemonte, Campania, Toscana, Emilia Romagna e Liguria si sono istituiti dei Piani di azione locale per azioni da attuare in caso di variazioni valutate da attenti monitoraggi.

Dai rilevamenti dell’annuario dei dati ambientali 2010 (molto interessante anche il video!!!),

opera dell’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA) si é evidenziata una situazione non proprio rosea. Il fenomeno della desertificazione assume sempre più importanza e considerando che rappresenta il massimo degrado ambientale del suolo dobbiamo allarmarci per situazioni quali la Sicilia con circa il 70% della sua superficie regionale che presenta un grado medio-alto di vulnerabilità  ambientale, seguita da Molise (58%), Puglia (57%) e Basilicata (55%).

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