venerdì 22 aprile 2011

Le intolleranze e allergie alimentari

Come sta accadendo per le allergie stagionali (vedi allergie da polline) anche quelle alimentari sono in continuo aumento.
Nel caso di quelle alimentari bisogna fare la distinzione tra intolleranze e allergie.
Le intolleranze alimentari o ipersensibilità non producono shock anafilattico e in molti casi non rispondono ai normali test allergici cutanei infatti spesso non sono direttamente collegati all’assunzione dell’alimento ma dall’impossibilità di digerire un dato elemento a causa di difetti metabolici.
Le allergie alimentari producono shock anafilattico e sono direttamente causati dalla presenza di un determinato allergene (proteina presente nel cibo che provoca la reazione). Infatti in presenza di un particolare allergene (che nelle persone non allergiche viene riconosciuto come elemento non pericoloso) si attiva il sistema immunitario che innesca una serie di reazioni tra cui la produzione  di anticorpi. Gli anticorpi rilasciano una serie di sostanze chimiche, come l’istamina (ammina biogena ad azione vasoattiva), che determinano le così dette reazioni allergiche: tosse, gonfiori, rossori, pruriti, ecc. Le allergie alimentari sono solitamente ereditarie e vengono solitamente diagnosticate durante i primi anni di vita.
Mentre per le allergie poco si può fare, per le intolleranze alimentari qualche accorgimento si potrebbe prendere per prevenire il problema. Gli starter più frequenti sono:
·        Introduzione nel lattante troppo anticipata di latte vaccino e dei suoi derivati
·        L’uso di antibiotici
·        Infezioni virali o batteriche a carico dell’intestino
·        Infezioni parassite intestinali
·        Stress emotivi
Tra gli alimenti quelli che creano solitamente più problemi sono:

  1. Ricchi di istamina: pesce in scatola, alcuni formaggi (in particolare quelli molto stagionati e fermentati), birra, spinaci
  2. Istamino-liberatori: fragole, ananas, uova (albume), cioccolato
  3. Cibi che frequentemente creano intolleranze: frumento, latte vaccino e suoi derivati, kiwi, pesche, uova, frutta secca (in particolare nocciole)
Di questi problemi molte persone hanno sempre dovuto soffrire però negli ultimi decenni il problema si è aggravato notevolmente.
In occasione del Food Allergy and Anaphylaxis Meeting dell'European Academy of Allergy and Clinical Immunology (EAACI) appena conclusosi a Venezia si sono diffusi i numeri delle persone intolleranti in Europa: 17 milioni di cui 3,5 milioni al di sotto dei 25 anni con trend in continuo aumento.
Le cause non sono ancora state definite esattamente in maniera scientifica ma i cambiamenti nutrizionali e i fattori ambientali sembrerebbero essere i principali fautori di questa situazione.
Tra le cause non possiamo però non evidenziare la bassissima esposizione a fattori batterici che riduce la possibilità del nostro corpo di creare un sistema immunitario efficiente e la presenza di fumo anch’esso in grado di influenzare il corretto funzionamento del sistema immunitario.
Questo vuol dire che cercare di preservare l’ambiente non porterebbe solo la preservazione di  specie ma anche migliorare la situazione salutare.

Nessun commento:

Posta un commento