giovedì 14 aprile 2011

allergie da polline

Visto il periodo mi pare opportuno parlare delle allergie ed in particolare di quelle stagionali.
Il dato certo è che al momento il numero di persone allergiche è in costante aumento.
La causa di questo incremento è stato spesso additato all’inquinamento ambientale e questo soprattutto perché una statistica sui bambini ha evidenziato che quelli dei Paesi industrializzati si può arrivare al 40% di allergici mentre in Paesi non industrializzati la percentuale si ferma al 10.
Chiaramente questo dato è inequivocabile, l’inquinamento incide su queste forme patologiche ma secondo degli studi svolti e diramati durante la terza giornata del bambino allergico, la causa principale è la troppa igiene.
Questo sembrerebbe paradossale ma in realtà i batteri sono degli inibitori degli allergenici e quindi con l’aumento dell’igiene e la formazione di ambienti sempre più asettici, si ottiene una notevole diminuzione della carica batterica con conseguente aumento delle allergie.
Però anche l’inquinamento (anche se indirettamente) contribuisce, infatti una ricerca a livello europeo ha cercato di capire la causa dell’aumento nell’emissione di polline nelle città da parte di una ventina di piante  maggiormente responsabili delle allergie. Inizialmente s’era pensato che la causa fosse l’innalzamento delle temperature e ora invece si è ipotizzato che é l’aumento di CO2 a provocare questo effetto.
Questo idea è rafforzata dal fatto che il polline è aumentato nelle città e non all’esterno di esse, in parallelo all’aumento di CO2 causato dalle emissioni dei motori, scarichi industriali e riscaldamenti. I ricercatori suggeriscono anche che la minore durata delle particelle di ozono nelle città possano creare questa differenza con l’esterno.
Io credo che questi sintomi allergici siano un ulteriore segnale di come l’uomo spesso faccia le cose senza considerare le conseguenze o facendo sperimentazioni troppo frettolose. Questo può essere evidenziato anche dall’aumento delle intolleranze alimentari, di cui parleró nel prossimo post.


Nessun commento:

Posta un commento