venerdì 13 maggio 2011

Le foreste sono sempre più a rischio

Il 2011 è stato proclamato dall’ONU  l’anno internazionale delle Foreste e per questa occasione il 27 aprile a Roma il WWF ha presentato il suo Report Living Forest
In questo documento viene presentata la situazione attuale e lo scenario che si ipotizza nel 2050 ,proseguendo con le attuali scelte politiche e delle imprese, la perdita di oltre 230 milioni di ettari.
L’idea del WWF tramite questo report è quella di analizzare le cause dell’attuale situazione e di proporre un sistema di mercato che dovrebbe portare a dei vantaggi per tutti (governi, imprese e popolazione). Chiaramente affinché il sistema possa funzionare tutti i governi e le più grosse aziende (soprattutto le multinazionali) dovranno accordarsi per arrivare all’obiettivo zero deforestazione e degrado ambientale (ZNDD – Zero Net Deforestation and forest Degradation) che si prefigge la riduzione di perdita della foreste naturali o semi-naturali entro il 2020 (attualmente stiamo perdendo circa 13 milioni di ettari l’anno) per poi mantenere questo trend a tempo indeterminato.
Attualmente ci stiamo limitando ad impiantare alberi ma questo processo non è sufficiente a mantenere inalterata la biodiversità e la perdita di habitat. Possiamo pensare alle bonifiche fatte in passato su alcuni territori anche italiani … la coltivazione su questi tipi di terreni nei primi anni è si risultata eccellente ma tutto è andato a discapito della biodiversità e delle caratteristiche chimico-fisiche che le paludi presentavano (senza pensare all’enorme quantitativo di organismi/varietà persi). Quindi non dobbiamo più pensare che reimpiantare piante sia sufficiente a salvaguardare il nostro pianeta ma è fondamentale cercare di mantenere i diversi ecosistemi.
L’Italia è uno Stato che gioca un ruolo fondamentale nel mercato internazionale del legname importandolo da diversi Paesi quali Indonesia, Malesia, Congo, Brasile, Argentina, Bolivia, ecc. però sono ancora poche le imprese che si avvalgono delle certificazioni FSC.
Le certificazioni FSC sono rilasciate da un ente non governativo internazionale che dovrebbero assicurare una gestione sostenibile delle foreste e delle piantagioni. I punti fondamentali in una foresta certificata FSC sono:
1. Rispetto delle leggi locali, nazionali e delle convenzioni ed accordi internazionali.
2. Riconoscimento e tutela della proprietà e dei diritti d’uso della terra e delle risorse forestali.
3. Riconoscimento e tutela dei diritti delle popolazioni indigene che dipendono dalla foresta.
4. Rispetto dei diritti dei lavoratori e delle comunità locali (sicurezza sul lavoro, benessere economico e sociale).
5. Promozione di un uso efficiente dei prodotti e benefici ambientali e sociali derivanti dalla foresta.
6. Conservazione della biodiversità, tutela del paesaggio, delle funzioni ecologiche, della stabilità e dell’integrità della foresta.
7. Attuazione di un piano di gestione forestale adatto alla scala e all’intensità degli interventi, con chiari obiettivi di lungo periodo.
8. Monitoraggio e valutazione della foresta, delle attività di gestione e dei relativi impatti.
9. Conservazione delle foreste di grande valore ecologico-naturalistico, con importanti funzioni protettive o di grande valore storico-culturale.
10. Gestione delle piantagioni forestali in accordo con i Principi precedenti, in modo da ridurre lo sfruttamento delle foreste naturali e da promuoverne la conservazione.
Chiaramente un legname così certificato avrà dei costi molto più alti però se vogliamo assicurarci “un futuro”, il percorso da intraprendere sarà “oneroso” per tutti. Anche gli enti pubblici attraverso i loro bandi di acquisto dovranno iniziare a porre come clausola l’utilizzo di materiali solo ed esclusivamente certificati e questo ne aumenterebbe la loro appetibilità.
Il WWF ha creato una nuova piattaforma online chiamata Imprese per le foreste attraverso la quale cerca di accrescere le conoscenze e l’interesse di tutti gli stakeholders (tutte le parti interessate) su argomenti quali foreste, legnami e normative/certificazioni ad essi legati nell’ottica di coniugare economia e sostenibilità. Speriamo che questa e altre iniziative future riescano a mantenere le foreste che ricordiamolo sempre sono i polmoni verdi del Mondo!!


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