venerdì 16 dicembre 2011

Impianto fotovoltaico galleggiante a concentrazione




Nella provincia di Pisa e precisamente a Colignola (una frazione del di San Giuliano Terme), è stato realizzato il primo impianto fotovoltaico galleggiante a concentrazione. Questo tipo di impianto ha diverse novità che lo rendono veramente innovativo:
  1. L’impatto visivo è inferiore rispetto ai tradizionali impianti fotovoltaici visto che il tutto viene posto sopra bacini d’acqua.
  2. Non vengono sottratti altri terreni all’agricoltura
  3. Viene sfruttata l’acqua come dispersivo di calore per il raffreddamento dei pannelli stessi.
  4. L’utilizzo dei pannelli solari a concentrazione permette un maggior efficienza energetica.
L’impianto è stato attivato su un laghetto artificiale in collaborazione con il SIT (Scienza Industria Tecnologia) che ha sede a Navacchio.
«Il sistema di questo impianto è protetto da una serie di brevetti – dice  Paolo Rosa-Clot di SIT – ed è denominato FTCC, acronimo di Floating, Tracking, Cooling, Concentration». I pannelli solari galleggianti si muovono alla ricerca del sole,  sono raffreddati ad acqua e concentrano l’energia del sole. «Un sistema di questo tipo – continua Rosa-Clot – è unico in Italia, dove esistono impianti galleggianti ma fissi, e in cui l’energia del sole non viene concentrata».
La struttura di Colignola occupa uno spazio di 300 m² con un peso di 7 t capace di galleggiare in acque di circa 5 m di profondità; ha la possibilità di ruotare attorno il proprio asse per poter intercettare in maniera ottimale i raggi del sole. Il movimento è garantito da un motore alimentato dallo stesso impianto mentre il raffreddamento tramite pompe che utilizzano l’acqua del laghetto stesso.
I primi risultati sono veramente incoraggianti, si riesce infatti a produrre una potenza di 30 kW (sufficiente a soddisfare il fabbisogno di 10 famiglie). Rispetto ad un impianto fisso a terra, questi pannelli forniscono più energia dovuto alla concentrazione dei riflettori (60% in più), il movimento (25% in più) e il raffreddamento (10-15% in più). Complessivamente quindi possiamo concludere che i costi del kWh si riducono del 20% e l’energia prodotta aumenta di oltre il 75%.
La possibilità di creare impianti così performanti in luoghi come bacini artificiali (ad esempio cave), bacini idroelettrici o quelli che convogliano le acque da destinare all’agricoltura rende il tutto molto interessante. 

Come spesso accade, questi impianti non possono essere considerati la soluzione visto che non si può pensare  di riempire ogni bacino idrico con una serie d’impianti però possono risultare utili alla riduzione di richiesta energetica necessaria all’Italia e che dobbiamo importare.

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