giovedì 15 dicembre 2011

CO2....il Canada furbescamente ci ripensa...

Qualche giorno fa si è conclusa la COP17 di Durbans da cui si sperava in un grosso passo verso Kyoto 2 ... invece le aspettative in parte sono state disattese.
La Cina, da sempre contraria alle limitazioni di emissione di gas serra ha deciso di cambiare completamente strategia e ha dato l'ok per la riduzione delle proprie a questo però si contrappongono gli Stati nord americani...
Gli USA si sono trovati spiazzati dalla scelta cinese...da sempre contrari a ratificare il Protocollo di Kyoto per "non rimanere indietro" a livello commerciale proprio con la Cina (i costi per le riduzioni sarebbero andate a gravare sui prezzi già così distanti a causa del costo della manodopera) e quindi adesso unico grande Paese a rimanerne fuori.
Insieme alla situazione statunitense si è aggiunta anche quella canadese...il suo obiettivo era la riduzione del 6% rispetto al 1990 e questo non è stato attuato e per non incorrere in sanzioni se n'è tirata fuori... se a tutto questo si aggiunge l'aumento dei prezzi della benzina e quindi la convenienza ad estrarre petrolio da sabbie bituminose canadesi che costerà ulteriori aggravi a livello di emissione...
A questo punto saltano fuori i problemi strutturali del Protocollo di Kyoto...possibile che un Paese che ha accettato delle clausole iniziali (la ratifica era/è volontaria) può uscirne senza penali e solo per interessi???
Probabilmente si sarebbe dovuto stabilire fin da subito che cosa avrebbe comportato la fuoriuscita dal Protocollo...
La UE è corsa ai ripari immettendo una etichettatura sul petrolio canadese però questo tipo di iniziative dovrebbero essere prese prima e nella totalità dei Paesi ratificanti...
Dal 2012 si concluderà la prima fase del Protocollo e si entrerà in Kyoto 2, speriamo che dagli errori e dalle vicissitudini passate si possa migliorare un sistema che per il momento non ha portato granchè a livello di risultati.

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